La nota politica |
Finalmente l’inizio Benvenuti nella Terza Repubblica Benvenuti nella Terza Repubblica, finalmente è cominciata. L’avvio è stato l’assalto ai banchi del governo dei deputati 5 stelle. Banchi a cui ovviamente non c’era nessuno. Le istituzioni della Terza Repubblica saranno difese dai commessi. Il pretesto per far nascere la Terza Repubblica è stata la scelta del presidente della Camera Boldrini di tagliare i tempi in Aula degli interventi dell’opposizione. Dal che si comprende tanto tumulto: perché se un’opposizione parlamentare non può nemmeno parlare in Aula, tanto vale che devasti tutto. Per decenni presidenti della Camera democristiani e comunisti si sono sorbiti l’oratoria di quel fascistone dell’onorevole Bontempo che ingeriva miele per supportare le corde vocali ed era capace di parlare nove ore ad una Camera vuota. Il presidente Boldrini dopo nove mesi non può nemmeno ascoltare qualche minuto di dissenso. Ha applicato la legge, scrive oggi compunta "l’Unità" che giustifica le scelte del presidente della Camera. Nella memoria della Terza Repubblica, Gramsci è stato si in carcere, ma come il secondino. D’altra parte non c’è bisogno della legge per capire il comportamento del presidente della Camera, "la tagliola" dei tempi sarà presto politica visto che almeno sei milioni di italiani saranno esclusi dalla rappresentanza elettorale ed i 5 stelle non prenderanno mai la guida del governo. L’accordo Pd, Pdl si estenderà da se al doppio turno, nel caso dovesse vincere quel fuorilegge di Grillo. Sia Renzi che Berlusconi sono convinti che infatti Grillo mai arriverà al 37 per cento dei consensi, senza capire che andando avanti così potrebbe anche fare in un colpo solo il 50. Allora si che ci divertiremo. Nella Terza Repubblica il paese vede tagliati i tempi di intervento dell’opposizione, tagliata la rappresentanza Parlamentare, tagliata un’intera Camera, ma ancora non si sa se il dottor Mastrapasqua potrà mantenere tutte le sue poltrone. Il governo sta avviando una discreta inchiesta su quante davvero ne abbia, perché ha perso il conto persino lui. Il bello è che la moglie di Mastrapasqua ne possiede almeno 25. Dal che l’appello al Papa: con tutti quegli incarichi ma quando si riunisce la famiglia Mastrapasqua? Un po’ di carità cristiana. La Terza Repubblica vede il 10 per cento del Paese con in mano tutte le ricchezze ed un ‘90 per cento in difficoltà economiche. Sotto il profilo dell’eguaglianza funzionava meglio la Francia dell’Ancien règime. Persino Luigi Sedici aveva una banca centrale di Stato, la Terza Repubblica non ce l’avrà più. La Banca Centrale d’Italia è stata dismessa ieri. Lo Stato le ha regalato sette miliardi e mezzo di euro che saranno a disposizione delle banche private che la controllano. Quello che ne resterà magari se lo compreranno i tedeschi. Siamo nella Terza Repubblica, i tempi di Paolo Baffi sono finiti per sempre. Anche se volessimo uscire dall’euro, bene che va ci daranno il marco e i sacrifici di oggi ci faranno ridere. Conforta sentire il premier Letta parlare di una crescita del due per cento del 2015, mentre mezzo sistema industriale viene smobilitato, l’eccellente ministro Saccomanni rassicurare sulle scelte intraprese, Zanonato dire che il governo è vigile. Sono questi gli ultimi fieri protagonisti della Seconda Repubblica, coloro che hanno aperto le porte alla Terza. Ci sarà pure un perché se per quel tempo, sia Letta che Saccomanni, per non parlare di Zanonato, saranno considerati estinti. |